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John Green, Città di carta

John Green, Città di carta

Quentin Jacobsen, detto Q., e Margo Roth Spiegelman sono vicini di casa, compagni di liceo e amici fin da quando erano ragazzi. Da bambini erano inseparabili, ma tutto è cambiato nel momento in cui hanno fatto una agghiacciante scoperta e le loro strade si sono improvvisamente divise. Però Quentin è sempre stato innamorato della ragazza, nonostante lei non gli parli più. Margo a scuola diventa famosa per le sue fughe improvvise, ma temporanee, durante le quali sparisce dalla città per giorni senza dare notizie di sé a nessuno. Una sera, poco prima del diploma, Margo si presenta nel cuore della notte alla finestra di Q., con il quale non parlava ormai da anni e lo coinvolge in una avventura a dir poco singolare. Quentin pensa, allora, che le cose con la sua amica di infanzia finalmente possano tornare come nell’infanzia, di poter ricominciare da capo. Il sogno si infrange quando la mattina seguente scopre che la ragazza è sparita, ancora una volta. Il protagonista viene interrogato dal detective Otis Warren, a cui si sono rivolti i genitori di Margo. Data la maggiore età della giovane, la polizia non ha modo di rintracciarla, anche se l’agente sembra molto preoccupato per questa sparizione ed è portato a pensare che questa fuga sia diversa dalle altre, definitiva. Allora Q, inizia a insospettirsi e ad indagare sulla scomparsa dell’amica, seguendo svariati indizi che questa ha lasciato, probabilmente, appositamente per lui. Nonostante queste prove gli facciano sbagliare più e più volte strada, nonostante gli amici gli dicano di lasciar perdere, Quentin continua a indagare, giorno dopo giorno, senza darsi mai per vinto.

Questo non è  forse il miglior titolo di John Green, autore che a me piace molto, ma si tratta comunque di un romanzo interessante e scorrevole, all’altezza della fama dello scrittore. La trama è avvincente, talvolta si tinge di “giallo”, pur essendo un libro che parla agli adolescenti, affrontando le tematiche preferite dai lettori di questa fascia d’età. Difficile inquadrare questo autore in un genere preciso, dal momento che tratta, sempre con uno stile leggero, tematiche anche complesse. Secondo me la storia non è banale e tiene l’attenzione del lettore fino all’ultima pagina, anche se a tratti la riproposizione dello schema di eventi risulta ripetitiva. Da questo romanzo, recentemente, è stato tratto un film di Jake Schreier uscito nelle sale italiane nel 2015. La pellicola è meno ben riuscita del romanzo, ma ha riscosso comunque un notevole successo.

Olga Viggiano

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