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John Irving, Hotel New Hampshire

John Irving, Hotel New Hampshire

“Keep passing the open windows”.

“Continua a passare oltre le finestre aperte”.

Questa frase non è soltanto l’idea centrale di tutto il romanzo di Irving, ma ha anche dato il titolo a una canzone dei Queen, destinata in origine ad essere parte della colonna sonora del film tratto da Hotel New Hampshire. È un inno alla vita, che incita a tirare avanti nonostante le continue sofferenze e turbamenti causati dalla sorte e a non smettere mai di credere in sé stessi e nei propri sogni. Tra orsi e motociclette, ambizioni e ossessioni, amici e nemici, incidenti e successi, si articola una trama assurda e complessa, ma sempre brillante e ricca d’ironia. Protagonista è una famiglia un po’ stramba, composta da una coppia con i loro quattro figli e il nonno, che si avventura nella fallimentare impresa di costruire e gestire un hotel di successo, inseguendo il sogno del padre di ricreare il luogo dove ha incontrato l’amore. Attorno a loro, una turba di personaggi tra i più disparati, che vanno e vengono o spariscono per non tornare. Un quadro perfetto, seppur portato all’esagerazione, della vita stessa, dove il caso regna sovrano e i sognatori soffrono per l’irraggiungibilità delle loro chimere.

Quanto più questo romanzo si avvicina al visionario, tanto più risulta reale il suo messaggio: anche quando non c’è un lato positivo a cui guardare, anche quando niente potrebbe andare peggio, non bisogna mai lasciarsi andare.

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Flaminia Zilletti

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