Now Reading
Un incipit al giorno: Geneviève Brisac, Petite

Un incipit al giorno: Geneviève Brisac, Petite

Non avrò mai più fame, mi dissi. Erano le sette di sera e avevo fame.
Sul carrello della cucina, contro il muro, la torta di noci appariva stupenda. La cucina era in ombra, la glassa di cioccolato luccicava. Una ruota nera cosparsa di noci aperte perfettamente a metà, bianche, senza macchie di cioccolato. Le dissi addio per sempre.
Avevo tredici anni e avevo smesso di crescere. Si mangia per crescere. Non crescerò più, mi ero detta. Mangerò soltanto l’indispensabile. Quel che serve per sopravvivere. Mi pareva di avere di fronte un campo di esplorazione immenso, come se avessi scoperto un territorio selvaggio e pieno di segreti.
Io, invece, non avevo segreti.

Ma aspirazioni sì, e una volontà di ferro. Avevo un piano. Ma prima di tutto mi dovevo vuotare le tasche. Le adorate tasche della mia giacca a vento, piene di briciole. Mi sarei messa il cappuccio con il collo di pelliccia, che mi faceva assomigliare a un’eschimese, e me ne sarei andata via così, a testa coperta e con le tasche vuote; vuote e rivoltate.

Fino a quel sabato decisivo, tenevo un sacco di tesori nelle grandi tasche della mia giacca a vento. Pezzi di formaggio olandese affumicato avvolti nella carta stagnola, tavolette di cioccolato (molto buono con il formaggio olandese), gallette bretoni per la ricreazione e, infine, cinquanta centesimi per comprare un pane all’uvetta fuori di scuola. Ecco il mio piano: eliminazione del pane all’uvetta e accumulo di monetine da cinquanta centesimi. Due piccioni con una fava. Avrei potuto fare più regali, mi sarei arricchita abbastanza in fretta. Improvvisamente mi sentivo forte e piena di speranza per il futuro.

View Comments (0)

Leave a Reply

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

COPYRIGHT 2019 ISSUE MAGAZINE WORDPRESS THEME. ALL RIGHTS RESERVED.

Scroll To Top