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Resistere al male: Lois Lowry, Conta le stelle

Resistere al male: Lois Lowry, Conta le stelle

Il 9 aprile del 1940 i danesi si svegliarono sotto l’occupazione nazista. Piuttosto che lanciare una sfida diretta all’occupante, scelta destinata a sicura sconfitta, il governo e l’amatissimo Re Cristiano X scelsero di accettare un accordo che consentiva loro di restare in carica, mentre i nazisti non interferivano con le vicende interne. Quella che poteva apparire la resa di uno  stato si trasformò in un riscatto morale e civile senza precedenti. Governo e popolazione, una volta tanto davvero nazione, decisero che avrebbero messo in difficoltà i tedeschi in ogni modo possibile. I comportamenti virtuosi dei cittadini contagiarono l’intero paese. Il tedesco? Nessuno lo capiva più. Quando i soldati entravano in un locale, i Danesi uscivano. Gli impiegati che avrebbero dovuto aiutare i nazisti divennero lenti ed inefficienti.

Quando poi, nel 1943, i Tedeschi iniziarono ad arrestare gli Ebrei, i Danesi, che non tolleravano discriminazioni verso chi era parte integrante della comunità, si attivarono per cercare barche, per accompagnare di notte i fuggitivi, per traghettarli nella vicina e sicura Svezia. Più del 90% dei 7695 ebrei danesi si salvò, grazie alla civiltà e al coraggio dei loro concittadini.

 

E’ in questo contesto storico, inusuale per il lettore italiano, che la storia globale si fa vicenda personale nel romanzo Conta le stelle di Lois Lowry, distante per una volta dalle atmosfere distopiche della trilogia inaugurata da The Giver.

 

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Annemarie, 10 anni, si trova al centro di una vicenda che riveste ai suoi occhi aspetti misteriosi e incomprensibili… perché i suoi genitori non parlano mai dell’incidente della sorella? E perché a casa dello zio si inscena un finto funerale? I riti della resistenza sono impenetrabili per una bambina: impossibile non istituire un parallelismo con Pin, il protagonista del Sentiero dei nidi di ragno di Calvino, che condivide con Annemarie il destino di dare il proprio contributo ad un evento più grande di lui e di crescere in fretta col sudore imperlato sul viso e il sapore agrodolce dell’incoscienza.

MB

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