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Thomas Mann, La morte a Venezia

Thomas Mann, La morte a Venezia

Gustav Von Aschenbach, scrittore tedesco all’apice della carriera, sente il desiderio di viaggiare per dedicarsi a quell’otium da troppo tempo trascurato. La sua meta è l’Italia, più precisamente Venezia, la bella città marina che come calamita attrae viaggiatori e turisti da tutto il mondo. Qui Aschenbach alloggia in un lussuoso hotel al Lido, la mattina si reca in spiaggia, lavora, scrive, legge e soprattutto osserva tutto e tutti. Ed è proprio in questo suo osservare che emerge la vera protagonista, o forse antagonista, del romanzo: la bellezza. Quest’ultima appare nei palazzi, nelle calli, nei canali e in Tadzio, l’adolescente polacco dal quale Gustav è ossessivamente attratto per tutto il romanzo. Ma questa bellezza porta con sé un sentore di morte: come Venezia cerca di nascondere ai turisti l’incombente epidemia di colera, così il maturo scrittore, nonostante i tentativi di apparire più giovane e piacente, morirà sulla spiaggia proprio il giorno in cui il giovane Tadzio partirà con la sua famiglia.

Un classico estremamente moderno, soprattutto in tempi in cui il tema della bellezza è quotidianamente dibattuto. Preciso e raffinato sia nei dettagli che nei personaggi, colmo di significati allusivi alla vita dell’autore e soprattutto così profondo da lasciare il segno.

Vittoria Ridolfi

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