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Alessandro D’Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue

Alessandro D’Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue

Cari lettori,
ho deciso di iniziare la mia recensione porgendovi una domanda, ovvero:
Durante l’adolescenza, quando si perde la testa?
1) quando ti regalano un tablet
2) quando ti regalano un motorino,
3) quando ti regalano l’I-Phone o I-Pod che ti piace

Leo (come anche quasi tutti i ragazzi della sua età), se noi analizziamo fino in fondo questa domanda, sarebbe “pazzo” per 2/3. Ma lui è diverso da tutti: è pazzo per 3/3. Ve lo dimostro:
Togliamo alla prima opzione “regalano un tablet” e aggiungiamo “innamori”. Ecco, già meglio!
Aggiungiamo inoltre “di una ragazza di nome Beatrice, dalla carnagione bianca come il latte e dai capelli rossi come il sangue, una ragazza che purtroppo è malata di leucemia.
Diamo qualche ritoccatina alle risposte: alla terza opzione cancelliamo I-Phone e lasciamo I-Pod, mentre alla seconda aggiungiamo “un’amica di nome Silvia, che lo conosce da quando erano piccoli, che lo sostiene sempre e ama passare il tempo con lui, e” [continuando il discorso] “un professore denominato Il Sognatore,  che stringe un forte legame con Leo e lo aiuta nel campo dell’amore.
Aggiungiamo anche un pizzico di amore e di scorrevolezza.

Tutto parzialmente completo.
Manca però qualcosa.
Ah! Già! La fine.
Ma spetta a voi, che non avete letto il libro, concludere le risposte.
Non a me.

 

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