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Matthew Quick, Perdonami Leonard Peacock

Matthew Quick, Perdonami Leonard Peacock

Molti diciottenni desiderano per il proprio compleanno un telefono, un’auto, una grande festa magari. Ma Leonard Peacock no, lui vuole qualcosa di diverso in quest’unica occasione: vuole vedere ai suoi piedi il corpo esanime di Asher Beal e vuole una pallottola in testa. Decide di dire addio così al mondo , passando alla storia come “quello schizzato che ha ucciso Asher Beal a scuola e poi si è fatto saltare le cervella”. Infatti Leonard si sente molto solo; è il classico adolescente da teen drama, deriso a scuola, trascurato dalla famiglia ma dal potenziale sopra ogni immaginazione. Sono solo quattro le persone che alleggeriscono il peso della sua vita dalle spalle del ragazzo, gli unici che avranno l’onore di ricevere un regalo di addio: il suo professore di storia dell’olocausto, il suo amico Baback, violinista strepitoso, il suo vicino di casa con cui ama passare le giornate guardando vecchi film di Humphrey Bogart e la ragazza amata dal nostro giovane protagonista. Sempre che si possa definire Leonard Peacock il protagonista di questo romanzo. E se invece il protagonista fosse la pistola nazista predestinata ad avere l’onere di compiere il misfatto: uccidere Asher Beal e Leonard Peacock? Ho trovato questo libro geniale nella sua semplicità e dai mille temi attuali ora come mai, partendo in primis dalla depressione e il suicidio tra gli adolescenti, svelando al lettore i pensieri che portano un giovane ragazzo a compiere un atto talmente tragico. La stanchezza di tutte quelle persone superficiali con interessi superficiali, le ragazze il cui mondo gira intorno al rossetto che indossano, i ragazzi che parlano solo di sport e senza un’apparente personalità, stanco semplicemente di andare avanti. E la paura; una paura di crescere, di cambiare, di diventare adulti, la paura di diventare un numero. Un “uno” tra i milioni di impiegati che vanno la mattina a lavoro in giacca e cravatta. Paura di perdere la propria individualità e di diventare una di quelle persone noiose senza personalità. Ma non fatevi ingannare, questo libro ha una forza emotiva insormontabile. Quella della speranza: la speranza di andare avanti, di diventare una persona migliore, anche felice della sua vita magari. La speranza che tutto volgerà al meglio. La speranza che magari un giorno quelle voci che ti sussurrano che il futuro non ha nulla da offrire se non monotonia, scompariranno. Affrontando altrettanti temi di attualità tra cui l’omosessualità e l’immenso problema delle sparatorie nelle scuole americane, questo libro è decisamente il migliore che abbia letto e lo trovo strepitoso. Passa certamente un messaggio che per quanto possa suonare ridicolo e finto è vero: non importa quanto sia lunga la notte, ma dopo il sole sorge e arriva il giorno. E magari sarà un nuovo inizio, chi può saperlo?

Francesco Amodio

Matthew Quick, Perdonami Leonard Peacock, Salani, 2014, traduzione di M. C. Scotto, pp.288, €14,90

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Qui la recensione di Vittoria

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Qui l’incipit

Qui il video di “Masterbook” in cui Emma e Vittoria parlano del libro

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