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Un incipit al giorno: Jean – Claude Mourlevat, Terrestre

Un incipit al giorno: Jean – Claude Mourlevat, Terrestre

Étienne Virgil non stava molto bene quando incontrò, all’inizio dell’autunno, la ragazza che rispondeva al nome di Anne Collodi.
Lei teneva il pollice alzato, sulla strada dipartimentale 8 tra Saint-Étienne e Montbrison, in quel tratto che qui viene chiamato la Piana. Più avanti, verso ovest, ci sono i Monts du Florez. Se il tempo è bello, li si vede davanti, all’orizzonte, verde scuro e azzurrognoli, e vien fatto di pensare che bisognerebbe andarci, che sembrano così belli. Ma quel mattino non li si vedeva, il cielo era grigio e basso. Piovigginava.
Lei se ne stava sul ciglio della strada, all’uscita di Sury-le-Comtal, ben piantata sulle gambe e rivolta al traffico. Di solito Étienne non prendeva a bordo gli autostoppisti e se lo fece quel giorno, fu solo perché la ragazza doveva avere più o meno l’età di sua nipote Loïse. Non gli sarebbe affatto piaciuto vedere la maggiore dei suoi nipoti fare l’autostop da sola su quella strada, né su un’altra del resto, e non ebbe il minimo dubbio mentre accostava con la vecchia Peugeot.
Lei trotterellò fino all’auto, si chinò sul vetro abbassato e chiese:
«Va verso Montbrison?»

 

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