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Un numero da fare in due: Haley Tanner, Cose da salvare in caso di incendio

Un numero da fare in due: Haley Tanner, Cose da salvare in caso di incendio

Vaclav e Lena sono due bambini, entrambi russi immigrati a Brooklyn. Vaclav vive con la madre Rasia, amorevole e protettiva e col padre Oleg, tassista amante della vodka e della tv satellitare russa, Lena con la zia sbandata. I due trascorrono insieme ogni giorno: Vaclav aiuta Lena, in difficoltà a scuola perché non padroneggia la lingua, e Lena asseconda Vaclav nella sua passione più grande: la magia. Lena è destinata a diventare l’incantevole assistente del mago più famoso del mondo. L’illusionismo è per Lena una fuga dalla realtà, per Vaclav il miraggio del controllo sul mondo circostante e sulla sua enigmatica coetanea.  Un giorno, però, come per l’effetto di un incantesimo, Lena scompare e le due vite si separano fino a che, il giorno del diciassettesimo compleanno di Lena, il filo si riannoda e il rapporto tra i due diviene ancora più profondo e complesso, sotto il peso di alcune verità indicibili venute finalmente alla luce.

Il romanzo d’esordio di Haley Tanner, giovanissima autrice già messa a dura prova dal dolore della perdita del marito a soli 28 anni, non ha paura e accetta fino in fondo la sfida di un aperto, esplicito romanticismo, con la consapevolezza di suscitare l’entusiasmo dei lettori più inclini alle vicende sentimentali e l’avversione di chi solitamente se ne tiene alla larga. A dispetto di un finale forse affrettato, il pregio maggiore del romanzo risiede nella capacità della Tanner di raccontare magistralmente l’universo interiore dei personaggi: la paura dei bambini, il conflitto interiore di una madre che vuole l’integrazione del figlio nella nuova società ma teme contemporaneamente il suo distacco, le ferite lasciate da una perdita improvvisa, il fuoco sacro dell’amore a diciassette anni.

Tra le pagine del romanzo due omaggi letterari: quello al Salinger meno immediato di Franny e Zooey, romanzo ricevuto in regalo da Lena per i suoi diciassette anni, e che racconta la storia dei protagonisti in parallelo, come per larga parte fa Cose da salvare, e quello al Nick Hornby di Alta fedeltà, e al suo vezzo delle liste, a cui ricorre ossessivamente Vaclav e a cui si riferisce il titolo italiano del romanzo.

 

“Allora qui” dice Vaclav, indirizzando lo sguardo di Lena sul primo problema “ti chiede quante volte sta il due nel seicentoventisette”.

“Cosa vuol dire ‘sta” vuole sapere Lena.

“Vuol dire quanti due ci sono nel seicentoventisette” le spiega Vaclav.

“Uno” dice Lena indicando il due del seicentoventisette.

“No, è così: tu sei uno, io sono uno, insieme siamo due ok?”

“Da” dice Lena.

“Noi due insieme siamo VacLena, una cosa sola. Ma occupiamo due spazi.. due sedie” dice Vaclav, formulando mentalmente la spiegazione. “Se ci sono seicentoventisette sedie, quanti VacLena possono sedersi?”

“Non so”.

“Ricordati che ogni VacLena ha bisogno di due sedie e non possono separarsi.”

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“Perché non possono?”

“Perché no”, risponde Vaclav, “perché se no c’è il resto, che è la prossima cosa che faremo.”

“Cosa vuol dire ‘resto’?”

“Il resto è quando dividiamo VacLena e rimane, mettiamo un solo posto.. una sola sedia. Allora c’è o solo Vaclav o solo Lena.”

“E questo è impossibile” conclude Lena.

Matteo Biagi

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