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Vera Bresgol, Anya e il suo fantasma

Vera Bresgol, Anya e il suo fantasma

Anya vive in America, si è trasferita dalla Russia e da subito il suo accento è stato preso in giro dai compagni. A casa la madre le prepara cibi della cucina russa, troppo grassi e pesanti secondo Anya e di certo l’antipatia del suo fratellino non migliora le cose. Ha una sola amica e il ragazzo più affascinante della scuola non la considera neppure. Inoltre non va molto bene a scuola.
Tutto per lei cambia quando nel ritornare verso casa dopo la scuola, inciampa e cade in un’enorme e profonda buca. Perde i sensi e si risveglia accanto ad uno scheletro e alla sagoma bianca esangue di Emily, una ragazzina caduta lì il secolo scorso e rimasta intrappolata. Non è un fantasma cattivo, ma Anya è comunque ovviamente atterrita e spaventata.
Grida disperatamente aiuto e per fortuna viene tirata fuori. Non ha paura di Emily, che è legata al suo scheletro e costretta a rimanere nella buca. Purtroppo Anya non si accorge dell’osso del dito dello scheletro che è nella sua borsa.
Emily la segue e da quel giorno nascerà un’amicizia dapprima molto intensa, poi piena di incomprensioni, litigi e opportunismo. Fino a quando Anya non riuscirà a scoprire la verità sul conto di Emily.
Il libro mi è piaciuto, il fumetto è disegnato bene, anche se la trama non è molto “nuova” e fa un effetto di già sentito, però Vera Brosgol la presenta sotto questo nuovo punto di vista fumettistico che la rende più particolare. L’unico significato più profondo che se ne può trarre è il cambiamento della protagonista, che sul finale trasforma il racconto in una specie di romanzo di formazione. Alla fine Anya riuscirà ad ottenere quello che voleva, ma capirà anche che i mezzi non sono stati quelli giusti.

Giulia Nerdi

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