L’incipit della settimana: Dayna Lorentz, Come una piuma
Il naso del topino sbuca dall’ombra. I baffi fremono, annusa l’aria. Crede che non ci sia nessun gufo in agguato. Ripensaci, topino: questo gufo della Virginia ha gli occhi puntati su di te. Già immagino la scena: il vento che mi arruffa le penne mentre piombo su di lui, il pelo fra i miei artigli, e ZAC!, colazione. Un botto scuote i rami dell’albero. È mia sorella, Prima. «Il sole è tramontato da un’ora e ancora sei al nido?» gracchia. Non so perché sia venuta. Ha abbandonato il nido la settimana scorsa. Madre ha chiocciato fiera guardando la sagoma di Prima sparire nel folto degli alberi. Ho provato a non badare a Padre che mi squadrava, il becco puntato su di me, quasi dubitasse che avrei mai preso il volo. «Non dovresti essere da qualche parte in mezzo alla foresta?» le chiurlo.
«Questo non vuol dire che non posso svolazzare in visita al mio fratellino preferito.» «In realtà vuol dire proprio quello» borbotto. «Dovresti prendere possesso del territorio… di un altro territorio.» Stringe gli occhi, arruffa le penne. «E chi ti dice che non l’ho già fatto?» Ma mi basta notare l’angolazione delle penne delle orecchie, il modo in cui raspa con gli artigli, per capire che non è così. Mi dispiace un po’ per lei, vorrei picchiettarle il becco, ma poi drizza i ciuffi auricolari e chioccia: «Io almeno non me ne sto tutta tremante al pensiero di cacciare il cibo da sola». Eccola la Prima con cui sono cresciuto, sempre pronta a beccarti in mezzo agli occhi, dove fa più male. Sarei tentato di artigliarla. «Sto elaborando un piano» rispondo. «I piani sono roba da prede. Tu sei un gufo della Virginia. Un cacciatore. Ti avventi sulla preda e la acchiappi. Oppure non ci riesci e riprovi.»
Dayna Lorentz, Come una piuma, traduzione di Giuseppe Iacobaci, DeA, 2021, pp. 298, €14.90 (ebook €6,99)