Oskar Kroon, Aspettando il vento

Aspettare il vento, ovvero essere in mare, in balia delle onde, in attesa di una forza che può dare una svolta alla nostra condizione ma che, nel bene e nel male, non dipende da noi.

È così che Vinga si sente, oggetto di una realtà che cambia radicalmente attorno a lei, una realtà sulla quale sente di non avere alcun potere, di cui si sente passiva spettatrice. Una realtà che ha infranto quel mondo confortevole, noto, rassicurante che Vinga conosceva, un mondo costituito da lei, mamma e papà. Ma la situazione è cambiata quando, a poco a poco, la ragazza ha visto incrinarsi il rapporto tra i genitori, suo padre essere sempre meno presente tanto fisicamente quanto indirettamente, andando a far scomparire quei segni semplici ma infinitamente domestici della sua presenza in casa, come uno spazzolino o un libro.

È proprio nella ricerca di un mondo a lei familiare che Vinga decide di rifugiarsi nella sua realtà felice, trascorrendo l’estate sull’isola dove abita suo nonno. Qua può vivere a contatto con la natura e con il mare, sua grande passione, come le splendide creature che lo popolano. In questa bolla di felicità Vinga ama abbandonarsi ad un mondo semplice, non permeato da tutte quelle convenzioni sociali tipiche della città, che lei detesta e che le sono sempre state strette, che l’hanno sempre fatta sentire sbagliata, nel suo amore per i cetacei ed i colori sgargianti. Eppure non è così che si sente con Rut, una sua antitesi in tutto e per tutto, amante della città e dei suoi ritmi, della connessione internet veloce e del colore nero, ma che nonostante questo, anzi forse proprio per questo, instaura con Vinga un rapporto unico, vero, profondo, che insegna ad entrambe a conoscere ed accettare l’altro e, soprattutto, loro stesse.

Ed è così che l’autore, con una scrittura semplice e scorrevole, ci racconta una storia da cui tutti, grandi e più piccoli, possono trarre un insegnamento. La storia di una ragazza che si sente tanto diversa e fuori posto, ma che nella sua unicità, è un po’ come ognuno di noi, tra le onde della vita, in attesa di un vento, talvolta favorevole, talvolta contrario, che non sappiamo verso quali rotte ci condurrà.