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L’incipit della settimana: Lucia Tilde Ingrosso, Il sogno di Anna

L’incipit della settimana: Lucia Tilde Ingrosso, Il sogno di Anna

Anna fissò la tastiera, muta. Le frasi le si affollavano nella mente. Non pensava che le parole potessero fare tanto male. E invece sì. Formulò una frase, ma le sue dita – che di solito correvano veloci fra i tasti – si rifiutarono di ubbidire.

Era lacerata: divisa fra le ragioni del cuore e quelle della coscienza. Era peggio far soffrire qualcuno a cui teneva o tradire i propri principi?

Di sicuro Anna, l’altra Anna, avrebbe avuto le risposte. Lei, che aveva risolto dilemmi ben più alti, le avrebbe dato il consiglio giusto. Indicandole la strada migliore da seguire.

Alzò lo sguardo: l’orologio rosso alla parete le diceva che non c’era più tempo. Aspettavano il suo articolo. Doveva decidere.

3 mesi prima

Greco alla prima ora è una punizione divina. Bea butta giù il testo di una nuova canzone. Ginevra e Matteo, la bella e il bello della classe, chattano di nascosto. Il “gruppo del pub” gioca a battaglia navale. E sono solo le nove.

Poi la pagheremo cara, quando ci sarà il compito. Ma intanto, pace.

“Questi ragazzi non sanno l’aoristo!” si è lamentata la prof con i genitori all’ultimo ricevimento.

Mio padre le ha risposto che lui è cresciuto benissimo anche senza saperlo e lei lo ha guardato male. E anche mia madre, perché secondo lei, e la prof, “lo studio del greco è essenziale per un corretto sviluppo dei meccanismi di comprensione del linguaggio”.

Ma se quelli che usavano l’aoristo sono tutti morti da qualche millennio!

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