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Aidan Chambers, Cartoline dalla terra di nessuno

Aidan Chambers, Cartoline dalla terra di nessuno

<<Solo in piccole proporzioni vediamo la bellezza;

E in brevi misure la vita può essere perfetta.>>

Cartoline dalla terra di nessuno è un inno alla vita, una vita che non può esistere senza amore. E di amore c’è bisogno, in continuazione, perché tutto è destinato a finire, il dolore fa parte della vita e mentire a se stessi è inutile. Dare amore, ricevere amore. Perché l’amore non può mai essere troppo, se è amore. Non può mai essere sbagliato, se è amore. Non può avere un limite, se è amore. Perché non è quantificabile, non è una merce. Non possono esistere regole, in amore.

Eppure in ogni epoca, in ogni società, si è tentato di imprigionarlo, vincolarlo, condannarlo. E più ci penso, meno riesco a trovare una spiegazione logica. Forse per via di quel pensiero un po’ egoista che il nostro amore sia più valido di quello degli altri? Più bello? Più unico? Ma non basterebbe allora la consapevolezza di tali qualità a soddisfarci pienamente, senza dover limitare l’amore degli altri, che già sarebbe limitato in confronto al nostro?

Che sia fra un uomo e una donna, fra una donna e una donna, fra un uomo e un uomo, l’amore, se è amore, resta amore. Non ne abbiamo una scorta limitata, i suoi confini sono solo dettati da secoli di repressione e convenzioni. Chambers con questo romanzo getta un’esca per farci soffermare un attimo a pensarlo, tutto questo amore, libero di essere se stesso e basta, non velato dalle “menzogne che mandano avanti il vecchio sistema”. Non grida ad una rivoluzione, ma al singolo lettore, che dentro di sé trovi il modo in cui vuole amare, senza lasciarsi condizionare, percorrendo una strada parallela a quella del protagonista, Jacob.

Il diciassettenne catapultato dall’Inghilterra ad Amsterdam per partecipare, al posto della nonna, alla commemorazione della battaglia di Arnhem, combattuta cinquant’anni prima dal nonno, scoprirà di pari passo col lettore, non solo di una città magica dove tradizione e modernità convivono in ammaliante armonia, ma anche di un modo completamente nuovo di pensare

Dopo aver letto “Danza sulla mia tomba” qualche anno fa, che è tutt’ora uno dei miei libri preferiti, non pensavo che Chambers potesse stupirmi ancora, ma mi sbagliavo. La sua capacità di trattare i temi più delicati con una schiettezza e una sincerità sorprendenti, lo rendono uno dei più grandi scrittori per giovani adulti e, forse, non sarebbe un male se il suo messaggio arrivasse anche a certi adulti a tutti gli effetti.

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Flaminia Zilletti

Aidan Chambers, Cartoline dalla terra di nessuno, traduzione di Alessandra Padoan.

 

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