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L’incipit della settimana: Alessandro Q. Ferrari, Chiedi ai sogni di fare rumore

L’incipit della settimana: Alessandro Q. Ferrari, Chiedi ai sogni di fare rumore

Caro Cosmo,
mi sono detta che non dovevo farlo, una voce nella mia testa ripeteva che non dovevo farlo. Ma che ne sapeva lei.
Ho cercato il tuo nome, Cosmo Macaria, e ti ho scritto.
Non avevo il tuo numero di telefono, così ho pensato di mandarti un messaggio privato sul profilo Facebook. È l’unico che hai, ho controllato. Non credo che risponderai, sarebbe strano se lo facessi, ma io ci provo lo stesso. Cosmo, esiste un modo per non dormire mai? Questa notte ho avuto un incubo e devo fare qualcosa perché non accada più.
Non è possibile, sai.
Eccola, la voce. Quella nella mia testa. È arrivata all’improvviso e non vuole andarsene via, insiste nel dirmi che non si possono fermare i sogni, ma io non sono d’accordo.
Mi sono risvegliata dall’incubo in un mondo fuori fuoco. Occhiali, dovevo mettermi gli occhiali. E prendere il telefono. Segnava le 4.45 di mattina del 28 marzo. Ho sentito la sirena di un’ambulanza passare in strada, prima vicina e poi lontana. Era dal 13 dicembre che non sognavo, Cosmo, dalla Notte di Aida. Avevo quindici anni allora, da oggi ne ho sedici.

Alessandro Q. Ferrari, Chiedi ai sogni di fare rumore, Mondadori, 2021, pp.237, €16. (ebook disponibile)

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