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L’incipit della settimana: Erin Entrada Kelly, Impara a volare

L’incipit della settimana: Erin Entrada Kelly, Impara a volare

A Chapel Spring, in Louisiana, nevicò per la prima volta dopo vent’anni il giorno in cui ci trasferimmo in America. Mia madre disse che era il segno che una nuova stagione della nostra vita stava cominciando. Anche se avevo solo quattro anni, ricordo ancora che mi abbracciò forte e mi disse che ci aspettava qualcosa di meraviglioso: una vita da vere americane. Quando si comincia una nuova vita bisogna eliminare tutto di quella vecchia – perlomeno secondo la mamma – perciò, il giorno in cui nevicò, mia madre non aveva niente che venisse dalle Filippine, tranne una Bibbia cattolica e una fotografia di sua nonna. Io avevo portato una vecchia cartolina e una cassetta dei Beatles. Abbey Road , per la precisione. Mio padre ci aveva scritto sopra il suo nome con il pennarello nero molto, molto tempo prima. H. Yengko. Alcune lettere si erano cancellate, ma a me il suo nome sembrava più chiaro che mai. Avevo preso la cassetta al volo prima che lasciassimo il nostro barangay , cioè il nostro quartiere, perché era l’unica cosa che mi stava in tasca. Per tanto tempo non ho potuto ascoltare la cassetta perché non avevo un walkman, ma l’anno scorso ne ho trovato uno per dieci centesimi in un mercatino dell’usato e così finalmente l’ho sentita. Si vedeva che mio padre l’aveva ascoltata molto perché la cassetta era crepata e i nomi delle canzoni erano sbiaditi, ma ho capito subito perché l’ha consumata. Quando ascolti i Beatles per la prima volta non puoi più tornare indietro. Sono il migliore gruppo rock che sia mai esistito, secondo me. George Harrison è il mio Beatle preferito. Suonava soprattutto la chitarra solista, ma cantava anche e scriveva canzoni. Se potessi fare una domanda a papà, gli chiederei chi era il suo preferito. Vorrei poter chiedere alla mamma se lo sa, ma a lei non piace quando parlo di mio padre, e ancora meno quando parlo di musica. Credo che la mamma sia l’unica persona al mondo che non ha una canzone preferita. La mia canzone preferita di sempre è “Blackbird” – dei Beatles, ovviamente – ma la mia seconda preferita per ora è “Sunshine Life for Me”, scritta da George e suonata dal mio terzo Beatle preferito, Ringo Starr. Forse mia madre non ha una canzone preferita, ma ha delle storie preferite. Una riguarda il giorno in cui arrivammo in America.

Erin Entrada Kelly, Impara a volare, traduzione di Bérenice Capatti, Rizzoli, 2020, pp. 240, €17.

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