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Mark Lowery, L’oceano quando non ci sei

Mark Lowery, L’oceano quando non ci sei

Per me “L’oceano quando non ci sei” è stato un tuffo negli abissi più profondi, con perle di emozioni, pianti e colpi di scena che mi hanno toccato fortemente. Preziosi tesori che sono subentrati in me durante la lettura. Una lettura meravigliosa, basata sull’amore, sulla fratellanza e sulla libertà, che mischiati insieme formano il succo del cuore del libro. 

Non mi sarei aspettata mai e poi mai che avrebbe scosso dentro di me tutte le emozioni che grazie a questo racconto sono emerse, che si sono espresse e precipitate fuori, in maniera a dir poco imprevedibile.

E’ come se mi fossi immersa in un “mare di parole” scoprendone i suoi segreti, i suoi particolari e i suoi vari temi. Inoltre è come se mi fossi lasciata trasportare nel vivo di questa storia, passo dopo passo, fino ad uscirne a malincuore, per poi andarlo a posare nello scaffale dei “libri già letti” in un piccolo angolo della mia mente. 

                    “Non mi importa quanto sia fuori di testa Charlie o quante volte

                     corriamo il rischio di farci investire o picchiare per colpa sua, mi

                     piace fare le cose con lui. Quando è felice sono felice.”

Da sorella maggiore credo che queste parole siano bellissime da rivolgere a un fratello. Sono pronunciate da Martin, un ragazzo di tredici anni molto timido che vorrebbe riuscire ad esternare le sue emozioni, i suoi sentimenti, ma non ne ha il coraggio. L’unico suo mezzo di confessione è la poesia, la sua salvezza, nella quale si rifugia per raccontare il suo dolore, la sua famiglia e la sua vita. 

Charlie invece è suo fratello, un bambino nato prematuro, perciò con vari problemi che lo caratterizzano, ma nonostante questo credo che sia uno tra i bambini più dolci e affettuosi al mondo. I due sono talmente uniti che niente e nessuno riuscirebbe a separare.

La cosa che Charlie sta cercando è la libertà. La libertà che finalmente ha trovato in un delfino. Un delfino che nuota nelle acque più limpide e profonde, per poi uscirne attraverso il suo salto maestoso per evidenziare le sue capacità e per far vedere chi è, lasciando nell’aria piccole gocce di acqua salata che andranno a ricadere sotto forma di pioggia.

E’ per questo che Charlie vorrebbe essere quel delfino che aveva incontrato durante l’ultima vacanza insieme a tutta la sua famiglia. Il suo sogno è perciò quello di diventare come lui e l’unico modo per farlo è quello di raggiungerlo. Ad esprimere questo suo grande desiderio sarà Martin e pur di avverarlo, scapperanno segretamente, all’insaputa dei genitori verso le spiagge della Cornovaglia, lontana chilometri e chilometri, attraversati da un treno all’altro  per raggiungere la loro meta, il loro obbiettivo.

Per me questo libro è stato una sorta di porta che mi ha aperto un lunga riflessione riguardante la libertà, che considero una tra le cose più importanti della vita.

Ci permette di riflettere sul fatto che le diamo poca importanza, quando invece è un bene preziosissimo.

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Mi è piaciuta l’idea dell’autore nella scelta dell’argomento: semplice ma profondo.

Lo consiglio a tutti e posso giurare che per questo libro meritano ore e ore  passate a sfogliarlo. Per concludere, vi consiglio, come ho fatto io, di pensare di essere lì con Martin e Charlie per passare un viaggio emozionante insieme a loro.

Ci tengo molto a ringraziare l’autore che mi ha donato un’avventura a dir poco indimenticabile.

Sofia Sozzi

Mark Lowery, L’oceano quando non ci sei, traduzione di Valentina Zaffagnini, DeA Planeta, 2018, pp.256, €9,99 (edizione 2020)

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