Now Reading
Erin Stewart, Io sono Ava

Erin Stewart, Io sono Ava

Ava è una sedicenne, scampata con gravissime ustioni all’incendio in cui sono morti entrambi i genitori e la cugina, sua amica del cuore. Il lettore la incontra un anno dopo la tragedia, quando, spinta dagli zii, decide di rompere l’isolamento in cui è vissuta per mesi e di iniziare a frequentare una nuova scuola. Prima dell’incendio Ava era una ragazza solare, con la passione del canto, un fidanzato e un gruppo di amiche: un anno dopo è un corpo martoriato da cicatrici e un’anima funestata da paure e sensi di colpa. Il percorso che il lettore compie con lei, dal momento in cui Ava entra nella nuova scuola, coincide con il cammino, doloroso e incerto, che la conduce all’accettazione di sé, e alla definizione di un nuovo sistema di relazioni, con gli amici e in famiglia. Un cammino che non mancherà di
coinvolgere empaticamente i lettori adolescenti, che conoscono spesso la sensazione di non essere a proprio agio in alcun luogo.
Molti lettori hanno accostato Io sono Ava, titolo col quale la casa editrice Garzanti inaugura la collana di libri per ragazzi “Libri ribelli”, a “Wonder”, di R.J.Palacio. L’editore italiano accentua questo parallelismo con una copertina che allude vistosamente al romanzo di Giunti. L’accostamento è comprensibile se pensiamo alla situazione iniziale: in entrambi i romanzi un ragazzo con l’aspetto fisico devastato deve affrontare una scuola, ambiente in cui l’omologazione è il codice più condiviso, e fronteggiare le reazioni degli altri, che fanno male sia quando sono esplicite sia quando si tenta di nasconderle dietro un pietismo compassionevole. Tuttavia, a me sembrano evidenti anche alcune differenze: l’età e il contesto scolastico dei due protagonisti sono diversi, così come diverso è l’atteggiamento
dell’autrice. In “Io sono Ava” né il dolore fisico né la sofferenza psicologica sono mai nascosti, ma anzi descritti in maniera talvolta cruda: anche se si registra la volontà di trasmettere un messaggio positivo, non si tralascia mai di descrivere le reali difficoltà di ogni giorno. E Ava, con la sua voce potente, che alterna i registri della rabbia e dell’ironia, ci ricorda che è necessario il coraggio di attraversare il dolore, e non fuggirne, se davvero ce lo vogliamo lasciare alle spalle.

Redazionale

Erin Stewart, Io sono Ava, traduzione di Silvia Cavenaghi, Garzanti 2020, pp.325, €14

View Comments (0)

Leave a Reply

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

COPYRIGHT 2019 ISSUE MAGAZINE WORDPRESS THEME. ALL RIGHTS RESERVED.

Scroll To Top