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I lettori ci scrivono: Chiara

I lettori ci scrivono: Chiara

Oggi qualcunoconcuicorrere.org pubblica un contributo pervenutoci da Chiara Raffaele, una lettrice che ringraziamo dell’attenzione verso di noi e che invitiamo a continuare a leggerci. Buon Natale, Chiara!

 

 

 

“L’amico ritrovato” è un romanzo breve, con elementi autobiografici, scritto da Fred Uhlman e pubblicato per la prima volta nel 1971 dalla casa editrice Feltrinelli.

E’ ambientato in Germania, durante gli anni del nazismo, e tratta di un’amicizia complicata, iniziata tra i banchi del liceo, tra un ragazzo semplice di origini ebree, Hans Schwarz, e un tedesco di famiglia nobile, Konradin Von Hohenfels.

I due sono molto differenti: Konradin è  elegante, studioso e agile, mentre Hans si dimostra più timido e goffo; nonostante ciò  li accomuna l’amore per la collezione di monete, ed è proprio per questo che si rivolgono la parola per la prima volta facendo nascere, così, una splendida amicizia.

Hans, entusiasta del suo nuovo amico, decide di invitarlo a casa sua, dove Konradin trova una calorosa accoglienza da parte dei genitori del compagno.

Il primo, però, non riesce a capire perché il tedesco non lo inviti mai alla sua villa e comincia ad avere dubbi sul valore della loro amicizia.

Il rapporto si incrina definitivamente quando i due si incontrano al teatro e Konradin, sotto lo sguardo dei genitori, timoroso del loro giudizio, ignora Hans.

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Il  libro ha suscitato in me un profondo coinvolgimento tanto che, alla fine, mi sono commossa.

Come dice Uhlman: “… I giovani tra i 16 e i 18 anni, uniscono in sé un’innocenza soffusa da un’ingenuità, una radiosa purezza di corpo e di spirito e il bisogno appassionato di una devozione totale…”;  in effetti io come adolescente penso che noi giovani ci dimostriamo timidi, chiusi, tanto che spesso vogliamo rimanere soli e vediamo nell’amico colui con cui condividere le nostre emozioni, sentimenti e interessi;  se questo non viene ricambiato, proviamo una profonda delusione, esattamente come è accaduto  ad Hans con Konradin, incapace di ribellarsi alle regole e ai modelli di vita imposti dai suoi genitori.

L’autore, attraverso uno stile semplice, ma anche nobile e puro, ci vuole far capire che il legame tra due ragazzi, rimarrà per sempre, nonostante la durezza della guerra e la crudeltà degli uomini, poiché l’amicizia va al di là di ogni discriminazione razziale.

Chiara Raffaele

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