Now Reading
L’incipit della settimana: Neal Shusterman, Il viaggio di Caden

L’incipit della settimana: Neal Shusterman, Il viaggio di Caden

Hai due certezze. Primo: sei stato laggiù. Secondo: non puoi esserci stato.

Tenere insieme queste due verità inconciliabili richiede una certa abilità nella giocoleria. Per mantenere un ritmo fluido, però, serve una terza pallina. Cioè il tempo, che rimbalza seguendo traiettorie molto più imprevedibili di quanto siamo disposti ad ammettere.

Sono le cinque del mattino. Lo sai, perché appeso alla parete della tua camera da letto c’è un orologio a batteria che ticchetta tanto forte che a volte devi zittirlo con un cuscino. Eppure, mentre qui sono le cinque del mattino, da qualche parte in Cina sono le cinque della sera: la dimostrazione che verità inconciliabili acquistano senso solo da una prospettiva globale. Hai imparato, però, che spingere i tuoi pensieri fino in Cina non è sempre una buona idea.

Tua sorella dorme nella stanza accanto, e nella camera appena oltre ci sono i vostri genitori. Tuo padre russa. Presto la mamma proverà a spingerlo, lo farà rotolare nel sonno e lui smetterà di russare, magari fino all’alba. Tutto questo è normale, e trovi che sia di grande conforto.

Dall’altra parte della strada si accende il sistema d’irrigazione del vicino di casa, che sibila abbastanza forte da coprire il ticchettio dell’orologio. Attraverso la finestra aperta, riesci a sentire l’odore della pioggerella artificiale, che sa un po’ di cloro e tanto di fluoro. Non è bello sapere che il giardino del vicino avrà i denti puliti?

Il sibilo dell’irrigazione non è il sibilo dei serpenti.

I delfini dipinti sulla parete della camera di tua sorella non stanno architettando piani diabolici.

E gli occhi dello spaventapasseri non vedono nulla.

Ciò nonostante, ci sono notti in cui non riesci a dormire, perché questi esercizi di giocoleria catturano tutta la tua attenzione. Hai paura che ti sfugga una pallina, e allora che cosa potrebbe succedere? Non osi spingerti oltre quell’istante. Perché dentro quell’istante sai che ti aspetta il capitano. Lui è paziente. Aspetta. Sempre.

Anche prima che ci fosse una nave, c’era un capitano.

Questo viaggio comincia con lui, sospetti che finirà con lui, e nel mezzo non c’è altro che l’odor di cristianucci e di ossa tritate per i panini dei giganti.

 

 

 

 

Neal Shusterman, Il viaggio di Caden, traduzione di Mara Pace, Il Castoro Hotspot 2017, pp.295, €16,50.

View Comments (0)

Leave a Reply

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

COPYRIGHT 2019 ISSUE MAGAZINE WORDPRESS THEME. ALL RIGHTS RESERVED.

Scroll To Top