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Sharon M. Draper, Divisa in due

Sharon M. Draper, Divisa in due

I tasti bianchi. I tasti neri. Do-re-mi-fa-sol. Scale maggiori. Scale minori. Usando solo le dita Izzy può creare armonie pazzesche. Le piacerebbe tanto che anche la sua vita si armonizzasse come uno dei tanti brani che adora suonare, ma solitamente la musica è tutt’altra. Successivamente alla separazione dei genitori, la vita dell’undicenne è divisa in due: la vita a casa di suo padre e la vita a casa di sua madre. Non è però il doversi svegliare in un letto diverso ogni lunedì a farla sentire divisa, nemmeno il sentirsi chiamare Isabella una settimana e Izzy la successiva. Riesce persino a sopportare di dover cambiare ogni settimana stile di vita: le motivazioni  della sua insicurezza e del suo sentirsi “divisa” hanno radici ben più profonde:

la madre è bianca, mentre il padre è di origine africana; il non sapersi definire partendo già dal colore della pelle la fa sentire tremendamente insicura e per di più gli altri sembrano non accorgersene . D’altro canto nella sua vita sono presenti anche altrettante certezze quali: le sue due migliori amiche, lo shopping che adora fare al centro commerciale, i famosi “vocaboli” del suo insegnante di italiano, la sala da bowling, ma soprattutto lui. Il pianoforte.

Ed è proprio mentre si dirige verso il tanto atteso concorso che accade un fatto inaspettato, e sarà proprio grazie a quest’ultimo che finalmente nell’aria risuonerà una melodia di pace.

Luisa Sozzi

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Sharon M. DraperDivisa in due, traduzione di Francesca Pe’, Feltrinelli, 2020, pp. 243, €14 (ebook € 9,99).

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