L’incipit della settimana: Meg Wolitzer, Quello che non sai di me
Mi hanno mandato qui per via di un ragazzo. Si chiamava Reeve Maxfield e io lo amavo, ma poi lui è morto e dopo quasi un anno nessuno sapeva più come fare con me. Alla fine hanno deciso che la cosa migliore fosse mandarmi qui. Se chiedete a qualcuno del personale, dirà che mi trovo qui a causa di “persistenti sintomi post traumatici”. Sono queste le esatte parole che i miei genitori hanno scritto sul modulo di iscrizione alla Wooden Barn, descritta – nel pieghevole – come un college per adolescenti “emotivamente fragili e con un alto quoziente intellettivo”. D’altronde alla voce “Motivi per cui lo studente presenta domanda di iscrizione alla Wooden Barn” non è che si possa scrivere “per via di un ragazzo”.
Anche se la verità è questa.
Meg Wolitzer, Quello che non sai di me, HotSpot – Il Castoro, 2016, pp. 269, €15.50