Albert Espinosa, tutto quello che avremmo potuto essere io e te se non fossimo stati io e te
Marcos, un uomo sui venti-trent’ anni con una vecchia passione per l’ arte ha appena subito un brutto colpo dalla vita. L’ unica persona a cui voleva bene, sua madre, è appena morta. E’ allora che decide di prendere il farmaco che permetterà al suo organismo di non dormire, e di sfuggire così dagli incubi su sua madre che lo perseguitano ogni notte. Proprio in quel momento nota dal balcone del suo palazzo una giovane ragazza, bellissima, dall’ aria delicata, che entra nel teatro di Plaza sant’ Ana. Proprio in quel momento riceve una chiamata dal lavoro. Marcos lavora per la polizia e usa il suo “dono” per la giustizia. Perché sì, Marcos ha un dono, di vedere la vita delle persone solo guardandole negli occhi. Al lavoro hanno bisogno del suo aiuto e del suo dono per interrogare un presunto alieno dalle sembianze umane. Marcos si porta al lavoro la ragazza, con cui riesce a stringere una forte amicizia e un forte feeling, o almeno così pare per Marco. Ma alla fine è l’ alieno che legge nella vita di Marcos e gli insegna il significato di vita, morte, amore e odio. Tutto ciò si conclude con un tragico finale, la rivelazione del legame tra lui e la ragazza del teatro. Un libro stupendo, leggero ma significativo con una trama intrigante e un finale che lascia a bocca aperta.
Francesco Amodio