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David Larochelle, Io no! …o forse sì

David Larochelle, Io no! …o forse sì

Carpire il segreto di questo libro è semplice: basta osservare con minuziosa attenzione la copertina e rimanere ad ascoltare la voce perentoria del titolo, che urla il suo categorico NO.
Adesso fermatevi un attimo. Non vi pare di sentire una, come dire, piccola stonatura in questa affermazione?
Ma sì, avete ragione! Sono proprio quei minuscoli puntini di sospensione, che ammiccano sfrontati relegati nell’angolino in basso a destra della pagina. A loro spetta il ruolo di aprire gli occhi di un protagonista che si rifiuta di vedere quello che in realtà non è in grado di negare, e al contempo di spalancare le porte al lettore su una storia che può essere definita, senza dubbi né alcuna remora, un colpo di risate che si abbatte sul muro ammuffito del pregiudizio.
Ecco a voi duecento pagine di leggerezza, raccolte in uno sgargiante involucro verde e rosso. Una leggerezza che tratta con dita delicate uno dei temi più importanti per gli adolescenti del nostro tempo, senza sminuirlo o renderlo eccessivamente pesante.
Nel corso della lettura di questo libro, ho riso. Non risate sguaiate, segno di un argomento esposto in maniera demenziale, ma l’esatta quantità di risa che un libro del genere dovrebbe provocare. Non ho altro da dire, adesso sta a voi!

“Non sono gay perché ho portato un cane al ballo.
Ho portato un cane al ballo perché sono gay.”

Sarah Ferraiolo

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