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Non andartene docile in quella buona notte: Ally Condie, Matched

Non andartene docile in quella buona notte: Ally Condie, Matched

Si vive bene nella città di Cassia Reyes. Una Società attenta e premurosa decide dall’alto tutto ciò che è meglio per i propri cittadini: che cosa mangiare, quale lavoro svolgere, con chi fondare una famiglia. E affinché il panorama culturale non risulti destabilizzante per il quieto ordine sociale, una Commissione speciale ha selezionato i Cento libri da leggere, le Cento poesie, i Cento quadri, le Cento poesie, etcetera.

In cambio però, l’efficienza della Società, che ha debellato le malattie e – apparentemente – le guerre, è in grado di garantire a tutti una vita serena e felice, fino al giorno dell’ottantesimo compleanno, momento in cui – immancabilmente – si lascia questa terra.

Questa è la situazione iniziale di Matched, romanzo distopico che, come molti altri del suo genere, ruota intorno al concetto di scelta, di libero arbitrio, di libertà, negati da un assetto sociale soffocante e iperprotettivo nei confronti di un “altro da sé” minaccioso e impuro. Cassia Reyes, la diciassettenne protagonista, è in attesa del suo “abbinamento”, di conoscere, cioè, il nome e il volto di colui che è destinato ad essere il suo compagno per la vita. La serata sembra perfetta, perché l’abbinato è il suo amico di sempre, Xander, ragazzo dolce e premuroso. Quando Cassia però, in seguito, inserisce la microscheda informativa nel suo portale, per un attimo il meccanismo spietato e perfetto della Società si inceppa: al volto di Xander si sostituisce per un attimo quello di Ky, ragazzo misterioso e umbratile che nasconde una storia “scomoda”.

Nel giro di pochissimi giorni Cassia scopre un altro “anello che non tiene”: attraverso il nonno entra in possesso di una poesia proibita, che cambierà per sempre la sua vita: “Do not go gentle” di Dylan Thomas. I versi della poesia costituiscono un inno alla libertà che innesca un percorso senza possibilità di ritorno. Pagina dopo pagina Cassia prende sempre maggiore coscienza che solo la libertà di scelta rende dignitosa un’esistenza, e che affrontare il rischio di una scelta personale è l’unica via per non tradire la parte più autentica di se stessa.

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Matteo Biagi

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